1 - La pittura del '300 - Giotto (ca 1267 - 1337)

Giotto fu uno dei più grandi artisti della cultura occidentale, è considerato il più grande pittore del '300. Di famiglia modesta, figlio di un agricoltore, si ritiene sia nato a Colle di Vespignano, a nord di Firenze, anche la data non è certa e si colloca intorno al 1267.
La prima formazione fiorentina fu nella bottega del Cimabue e con lui collaborò. 
Intorno al 1280 fu sicuramente a Roma dove conobbe la pittura e i mosaici del IV e V secolo, ed entrò in contatto con la scuola pittorica Romana di Pietro Cavallini.
Tra il 1290 e il 1296 partecipa alla decorazione della Chiesa superiore della Basilica di S. Francesco in Assisi.
In occasione del Giubileo del 1300 torna a Roma, e Papa Bonifacio VIII gli commissiona un affresco nella loggia delle benedizioni, oggi ce ne rimane un frammento.


Papa Bonifacio VIII indice il Giubileo del 1300



Il dipinto originariamente era molto più grande e può essere ricostruito da un disegno di un Anonimo Disegnatore

Papa Bonifacio VIII indice il Giubileo del '300
tratto da Instrumenta Traslationis, fine XVI secolo
acquerello su carta, Milano , Biblioteca Ambrosiana



Negli immediati anni successivi intorno al 1303-1305 a Padova realizza gli affreschi per la Cappella della famiglia Scrovegni.
Poche notizie ci sono pervenute fino al 1325 quando lavorò agli affreschi della cappella Bardi in S. Croce a Firenze.
Nel 1334 al culmine della sua carriera venne nominato responsabile del cantiere di S. maria del Fiore, in particolare Giotto si occuperà in prima persona del Campanile realizzandone il primo piano.
Nel 1336 è a Milano presso la famiglia Visconti, ma non c'è rimasta traccia delle sue opere.
L'8 gennaio del 1337 muore a Firenze.
Per comprendere la grandezza del pittore possiamo attenerci alle citazioni dei suoi contemporanei e per ultima citiamo una critica del pittore e letterato Cennino Cennini che con grande acutezza scrisse intorno al 1390: Giotto fu colui che "rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno; ed ebbe l'arte più compiuta che avessi mai più nessuno".

La sua rivoluzione pittorica si fonda su:
- recupero della prospettiva
- uso sapiente del colore
- uso sapiente del chiaroscuro
- verosimiglianza nel costume, nella rappresentazione dei volumi, e nelle nuove
  composizioni dei soggetti
- assoluta libertà nella rappresentazione della figura umana
- spazio all'interno del quale sono rappresentate le figure, che appare molto vicino al 
  naturale attraverso la descrizione di architetture e paesaggio
- azzurro del cielo
- i volti che rappresentano sofferenze, gioie, tristezza. In una parola sono vivi.




Croce di S. Maria Novella, Firenze (1290-1295)
tempera e oro su tavola, 578 x 406 cm




particolare del volto e del corpo


dettaglio ai piedi della Croce




L'interno della Basilica Superiore di S. Francesco di Assisi 



schema distributivo degli affreschi di Giotto



Il dono del Mantello



Il Crocifisso di S. Damiano




L'approvazione della Regola



Il Presepe di Greccio



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